Sfatiamo un tabù, ti va? Non sei solo tu ad essere in imbarazzo a farti fotografare seminuda. Esiste anche il mio e anche se ha una forma diversa dal tuo, ti assicuro che non è semplice da gestire.
Quando ho deciso anni fa di specializzarmi in questo genere fotografico mi è sembrata una idea logica includere tra i miei servizi anche quello di gravidanza, dopotutto era una naturale conseguenza della scelta di fotografare neonati e bambini, pareva ovvio no?
Ciò che non potevo sapere era che sarebbe stata una grande sfida per tutti quanti, se da una parte è vero che una mamma in dolce attesa è fortemente stimolata a ritrarre questo suo particolare e unico periodo, dall’altra è vero che il fatto di essere di sesso maschile ha creato un po’ di difficoltà, non solo alle clienti ma anche al sottoscritto perché anche se il pensiero comune è che il fotografo non veda l’ora di vedere due tette (ho scritto tette davvero?) (oddio l’ho scritto due volte) ( ho scritto anche Dio con la minuscola, madonna) (ecco adesso siamo nei guai per davvero…)
Vabbè hai capito cosa volevo dire dai…non è che viviamo tutti per guardare le tette a te, no?
Ricordo ancora i primi servizi nel mio studio di allora, ricavato all’interno di una sala senza nessun tipo di attrezzatura adeguata allo scopo, nessun mobile, nessuno specchio, non un posto dove cambiarsi, insomma sotto certi aspetti trovare una cliente disposta a venire da me era un miracolo visto e considerato anche il grande ostacolo dell’ IMBARAZZO. Proprio l’imbarazzo infatti ha sempre un po’ condizionato questo aspetto del mio lavoro essendo la fotografia di gravidanza, per sua stessa natura, una tipologia di servizio in cui ci si deve spogliare almeno un poco. E se è vero che nella maggior parte dei casi ci si ritrova niente più che come si va al mare (mutande e reggiseno), farlo davanti ad uno sconosciuto può sembrare un’impresa degna di donne rivoluzionarie sessantottine.
Sia chiaro, l’imbarazzo era assolutamente reciproco, io ero nuovo del mestiere, muovevo i primi passi e avevo poche sicurezze su pose, metodologie e flussi di lavoro e inoltre avevo l’ingrato compito di dare sicurezza e cercare di non fare sentire la cliente in imbarazzo, e questo mi creava..imbarazzo…
INSOMMA…UN CASINO che non te lo sto a spiegare.
Fino a qualche mese prima mi “occupavo” di montagne, albe e tramonti, quello con cui ogni amatore inizia, passare alla fotografia di ritratto non è per nulla semplice in quanto prevede un approccio molto più intimo e una relazione profonda con chi si ha di fronte. Insomma, una tragedia per molti aspetti, mi chiedo ancora oggi come abbia affatto a non mollare il colpo!
Per questi motivi ho voluto accanto una persona che potesse stemperare un po’ questi imbarazzi dando una sorta di “appiglio” per me e per le mie clienti, questa persona, nei panni di mia madre (non avevo proprio il denaro per permettermi un’assistente) avrebbe dovuto aiutarmi per i primi mesi in questo difficile compito, ma si è trasformata in una rassicurante presenza negli anni a venire per tutte le tipologie di servizio che offro.
Tornando a noi, quello che vorrei fare in questo articolo è spiegarti che non c’è un solo tipo di fotografia di gravidanza, non ci sono solo le foto WOW che vedi sui siti e sulle pagine Facebook dei professionisti con mamme super in forma, belle, con pelle luminosa e capelli fluenti.
Esiste la splendida normalità di una mamma incinta fatta di gambe gonfie, vene varicose, chili di troppo e altre mille trasformazioni del suo corpo che apparentemente poco si sposano con un servizio fotografico ma che rendono il momento sfacciatamente vero.
Scrivo APPARENTEMENTE perché l’errore che spesso facciamo tutti è quello di valutare un lavoro come questo solamente in funzione dell’aspetto estetico e non di quello emozionale. Ed è proprio il valore emozionale ciò che dovrebbe spingere una famiglia a realizzare le proprie immagini di gravidanza.
Dico sempre alle mie clienti che l’album che stanno realizzando un giorno passerà di mano, verrà sfogliato dai loro figli e loro in quelle foto non vedranno le occhiaie da notti insonni, il trucco approssimativo e il residuo di pancetta della gravidanza. Vedranno la loro mamma in uno dei momenti più coinvolgenti della loro vita, leggeranno quelle foto privi di critica analitica. Con gli occhi di un figlio.
Guarda, questo è un aspetto fondamentale dell’approccio alla fotografia di gravidanza, è ciò che fa cambiare letteralmente idea alle persone perché spesso viene trascurato o sottostimato. Io sono un fotografo di professione ed è chiaro avrei piacere di essere io a realizzare il tuo servizio di gravidanza perché in studio da me cerchiamo ANCHE di rendere il tutto esteticamente perfetto, ma quello che mi sento di dirti qualunque sia la tua scelta, è di non perdere l’occasione di scattarti qualche fotografia della tua pancia, non per vanità, non per postarla su Facebook o Instagram ma perché QUELLA PANCIA TI MANCHERA’ TERRIBILMENTE, e se proprio fatichi a fare questo scatto mentale, fallo per tuo figlio, fallo per tramandargli qualcosa che parli di te in modo…obiettivo!
Ti è più facile così?
Ecco, ora sei pronta a scattarti mille e mille fotografie della tua pancia in ogni momento della giornata ma…c’è un ma…ti prego risparmiaci le foto con le dita a cuore, le scarpine di lana sopra l’ombelico, e magari, già che sei sensibile all’argomento anche lo scatto in bianco nero con il particolare a colori!
Ecco, quelle cose se puoi, continua a vestirle di imbarazzo perché proprio non le si possono vedere mettono in imbarazzo anche me.
Se invece sei alla ricerca di immagini eleganti e ricercate, scattate da un professionista del settore puoi cominciare ad andare QUI (neonati e gravidanze) oppure QUI (bambini) e registrarti per avere maggiori informazioni sul tuo servizio fotografico.
Sono immagini che amerai.